Lo scorso 19 settembre in bergamasca è stata lanciata la proposta del Distretto dell’economia sociale solidale: rete di persone, gruppi, associazioni, realtà istituzionali e formative convinte della necessità di incontrarsi e lavorare insieme per allargare lo spazio politico, economico e culturale di un’economia fondata sulla sostenibilità, la solidarietà, la partecipazione e sulla centralità delle persone, dei territori e delle comunità.
Finalmente ora il Dess Bg è una realtà e rappresenta una grande convergenza per il cambiamento (iniziata con la raccolta di più di 9.000 firme a sostegno della proposta di legge di iniziativa popolare per riconoscere le economie sociali solidali in Lombardia), nel rispetto delle storie e delle specificità, ma anche con la convinzione che sia il momento di superare la frammentazione e impegnarci insieme per quella trasformazione che tutti desideriamo. Per questo, mai come oggi, è importante partecipare e scommettere insieme su questo percorso.
Il Dess Bg opera per essere la casa dell’Economia Sociale e Solidale, per darle voce, forza e rappresentatività e per aiutare il nostro territorio a premiare la vocazione per un modello di sviluppo economico sostenibile.
Una delle prime iniziative del Dess Bg è stata l’organizzazione della quattro giorni chiamata “Just Green”, un incontro europeo di autorità locali e organizzazioni di economia sociale su politiche di economia circolare, decarbonizzazione e filiera agro-alimentare.
Per quattro giorni dal 17 al 20 novembre 2021 i partner del progetto si sono riuniti presso il Comune di Mozzo. Si è trattato del terzo e ultimo workshop nell’ambito di un progetto europeo che – durante tutto il 2021 – ha visto alcuni comuni europei di 4 Paesi (Portogallo, Polonia, Ungheria, Italia) e organizzazioni dell'economia sociale confrontarsi sulle pratiche e le politiche necessarie al processo di transizione ecologica a partire proprio dall'economia sociale e da tre temi portanti: economia circolare, decarbonizzazione e filiere corte alimentari.
Il progetto è stato finanziato dall'Unione Europea attraverso il programma COSME, è stato coordinato dal Comune portoghese di Vila Nova de Famalicão e ha visto come partner italiani la municipalità di Mozzo e l’impresa sociale Solidarius Italia, preziosa socia fondatrice del Dess Bg.
Leggi l'articolo sull'esperienza di JUST GREEN - link infosostenibile: https://www.infosostenibile.it/notizia/just-green-per-un-economia-verde-ma-anche-giusta
Il modello catalano di Economia Sociale Solidale - link comune.info: https://comune-info.net/ripensare-leconomia-dei-territori/?fbclid=IwAR1-QfeFfiEz5MXqTG2rpm7BPSwLcdRuxC6_aKfkYqUaApxHyiZMt5bbc9g
L'esperienza di Economia Sociale Solidale a Bordeaux - link economia solidale: https://economiasolidale.net/content/bordeaux-capitale-dell-economia-sociale-solidale
Durante il convegno finale di Just Green il Comune di Covo ha presentato un’interessante esperienza di moneta locale complementare. Scopri di più sulle monete complementari - link a economia solidale: http://economiasolidale.net/index.php/content/in-rete-con-monete
Ecco la lettera del presidente Matteo Rossi pubblicata da L'Eco di Bergamo
Il 2022 si è aperto con incrementi mai visti del prezzo del gas e dell’energia elettrica, un problema che influisce in modo pesante sui bilanci delle imprese, dei cittadini e degli enti locali. Competitività, potere d’acquisto e servizi essenziali rischiano di essere indeboliti in una fase delicata della ripresa. Emerge una volta di più l’esigenza di un sistema energetico diversificato, sia per aumentare l’indipendenza del sistema Paese sia per ridurne l’esposizione alla volatilità dei prezzi del petrolio e del gas: ancora oggi l’Europa risponde al proprio fabbisogno rimanendo legata per il 70% ai combustibili fossili e importando tre quarti del gas naturale da quattro Paesi (il 40% dalla Russia e il resto da Norvegia, Algeria, Qatar).
Insieme alle doverose risposte che vanno date a imprese e Comuni che chiedono interventi per tamponare la situazione, risulta essenziale un’accelerazione sul terreno della transizione ecologica. Per fare un esempio, se la produzione di energia sostenibile fosse il 65% del fabbisogno totale, anziché il 35% di oggi, i rincari a cui stiamo assistendo impatterebbero per meno della metà. Oltre che una questione ambientale, stiamo parlando di un grande tema economico. È questa la strada da seguire, molto più efficace e concreta di quella che pare riaffacciarsi nel dibattito attorno al nucleare e alla sua inclusione nella tassonomia europea. Oltre che ad essere stato rifiutato dalla volontà popolare attraverso un referendum, è noto come i piccoli reattori modulari, la loro fattibilità, i costi e l’affidabilità, non avranno dati certi prima dell’inizio del prossimo decennio, un tempo che dovrebbe vederci concentrati in tutt’altra direzione.
In questo quadro, risultano lampanti le ragioni economiche e ambientali di un rilancio delle energie alternative, e lo strumento introdotto con le “Comunità energetiche rinnovabili” rappresenta l’occasione per un deciso passo in avanti nella direzione giusta: quella dell’associazione tra cittadini, piccole e medie attività commerciali, autorità locali e imprese che decidono di unire le forze per dotarsi di impianti per la produzione e l’autoconsumo di energia prodotta da fonti rinnovabili. Il Green New Deal promosso dalla Commissione Ue, il Pnrr lanciato dal Governo, la legge regionale in discussione in queste settimane e il recepimento della direttiva europea sulle nuove forme di energia condivisa e sull’autoconsumo con la pubblicazione in Gazzetta del Dlgs RED II, rappresentano il quadro normativo dentro il quale è ora possibile costruire alleanze territoriali e promuovere reti tra imprese, istituzioni locali e soggetti della società civile. Lo strumento offerto dalle comunità energetiche è l’occasione per promuovere maggior consapevolezza rispetto all’utilizzo dell’energia e alla cultura della sostenibilità, offre la possibilità di innovare le forme di collaborazione introducendo elementi di solidarietà, mutualismo e welfare municipale, valorizza il ruolo delle pubbliche amministrazioni chiamate a governare il processo attraverso il coinvolgimento degli attori locali.
Negli ultimi dieci anni, attraverso il “Patto dei Sindaci” e lo strumento dei seap (sustainable energy action plan) il territorio bergamasco è stato protagonista della strategia “20-20-20”: ridurre del 20% le emissioni di gas serra, portare al 20% il risparmio energetico e aumentare del 20% il consumo da fonti rinnovabili entro il 2020. Ora abbiamo la possibilità di rilanciare quella visione sulla quale la politica del territorio si è sempre spesa con lungimiranza e in modo trasversale. Con le comunità energetiche, le Amministrazioni locali dotate di impianti rinnovabili potranno ridurre la propria bolletta grazie all’energia auto consumata e rendere disponibile quella eccedente per i membri della comunità, ridurre la propria spesa e contribuire all’abbattimento della povertà energetica, sviluppare un’economia sostenibile e solidale e rafforzare il contrasto allo spopolamento delle aree interne, creare nuove opportunità di lavoro e investire su nuove competenze diffuse attraverso la filiera dell’istruzione e della formazione professionale. Un’opportunità da cogliere per l’intero sistema territoriale.
La sfida dei prossimi mesi è quella di avviare percorsi di conoscenza, informazione e partecipazione affinché i territori siano resi protagonisti di questa opportunità. L’inserimento nella Carta Costituzionale di questi temi ci deve spingere a fare ancora meglio, affrontando insieme questione ambientale e questione sociale per contribuire alla realizzazione di un nuovo modello di sviluppo.
Alla fine del 2021 si è chiusa la “Cop 26” di Glasgow. Per un bilancio ragionato di quanto è stato discusso e deciso di diffondiamo un'approfondita rassegna stampa dal sito economiasolidale.net.
Link a Economia solidale: https://economiasolidale.net/content/sulla-cop26-di-glasgow
Può succedere che da una sconosciuta fabbrica di una periferia urbana si levi a un certo punto un grido - “Insorgiamo!” - che fa presa non solo sulla città più vicina ma anche sulla scena nazionale, riportando la classe operaia all’interno del dibattito pubblico. È accaduto con la GKN di Campi Bisenzio, alla periferia di Firenze, industria erede di un antico insediamento Fiat e produttrice di semiassi per automobili, controllata dal fondo di investimento britannico Melrose.
Leggi l'articolo di AltrEconomia - link a Altreconomia: https://altreconomia.it/gli-operai-della-gkn-e-il-sistema-economico-senza-controllo/
Guarda la storia cantata da Tenore Fi - "IVAN" Feat Mistilla - link a youtube : https://www.youtube.com/watch?v=-hCcWaL8aHo
La Transizione Ecologica e Sociale è il passaggio da questo mondo in crisi a uno più sostenibile, sociale ed umano. Servono competenze, abilità e strumenti adeguati alla complessità della situazione. La costruzione di nuovi paradigmi è un’avventura difficile ma bellissima ed entusiasmante, e corsi come “Saperi in transizione” organizzati dalle Università di Parma, Verona e Trento vanno proprio in questa direzione. Anche a Bergamo, con il recente patto di collaborazione firmato tra il Dess e Unibg vorremmo approfondire questi percorsi.
Vai al Master Saperi in Transizione - LINK A SITO MASTER: https://www.tiltransition.eu/master-saperi-in-transizione/?fbclid=IwAR3iEI4O2vGFwcYM3fTMBDqKgFTa5AbVWv2kMdFcZqVxIbfZYlDwHXshCTM
Primo giro di 1000 chilometri del progetto di logistica alternativa e solidale scaturito dal Gas di Pesaro La Gluppa e dal Gas di Fano Fortunae, che ha coinvolto Amatrice, Milano e Parma.
Il primo test si è svolto sulla tratta Pesaro-Parma-Pesaro-Fano-Amatrice-Pesaro.
L’intento di Furgoncino Solidale è quello di organizzare in proprio trasporti a pieno carico sia in andata che in ritorno in collaborazione con una cooperativa sociale.
A Parma hanno partecipato oltre il Distretto di Economia Solidale che ha coordinato, i Gas Filò, Il Grappolo, La Spiga, SGB, Sorbogas, Gastronauti Lesignano.
Scopri l'avventura qui
Rete HUMUS - DES OltreConfin - RIES insieme per i Sistemi di Garanzia Partecipata Comunitaria!
Al via da marzo 2022 la sperimentazione ufficiale del sistema PGS Participatory Guarantee Systems - Sistemi di Garanzia Partecipata) per alcuni produttori e consumATTORI del DES OltreConfin: eventi pubblici, approfondimenti agronomici in campo, assemblee e gruppi di lavoro produzione-consumo facendo tesoro della banca dati delle indagini agronomiche in campo delle aziende aderenti in Italia alla rete HUMUS. L'obiettivo è quello di iniziare una fase di coinvolgimento della cittadinanza come componente sociale fondamentale di una garanzia veramente partecipata.
Scopri di più su Rete Humus
L'economia sociale solidale vi invita a teatro.
A sei mesi dalla nascita del Dess Bg, uno spettacolo sulla figura di Adriano Olivetti, imprenditore amante della solidarietà, della bellezza, della comunità e dell'etica della democrazia, perché un'economia di giustizia è la strada maestra per costruire la pace.
Venerdì 1 aprile il Dess Bg, in collaborazione con Pandemonium Teatro e la compagnia teatrale “QUELLE2Lì”, propone una performance originale e toccante sulla vita dell’imprenditore visionario dal titolo “LEI, Adriano OLIVETTI”, di e con Gloria Cuminetti e Giulia Cammarota.
L’atmosfera dello spettacolo è onirica e al contempo concreta, tanto che si potrebbe dire di essere immersi in un sogno...ma, come dice lo stesso Adriano: “un sogno sembra un sogno fino a quando non si comincia a lavorarci e allora può diventare qualcosa di infinitamente più grande, un sogno che con i fatti diventa realtà.”
Pandemonium Teatro, largo Rontgen 4 – Bergamo.
Biglietto d’ingresso per lo spettacolo: 5 euro
Per prenotazioni scrivere a dess.bergamo@gmail.com o telefonare allo 3480469799.
Lo spettacolo
“La decisione di affidare il compito di sintetizzare la ricchezza della vicenda umana e d’imprenditore di Olivetti a uno spettacolo, costruito come prodotto originale dalle giovani attrici della compagnia “QUELLE2Lì”, è in fondo la convinzione che sia necessaria anche un po’ di arte per comprendere davvero una figura tanto poliedrica e scoprire quali aspetti della sua storia entrano così in risonanza con i bisogni del mondo contemporaneo” spiega Valentina Martinelli di Albino in Transizione. “Il valore aggiunto di “Lei, Adriano Olivetti” è costituito dallo sguardo femminile su un mondo che all’epoca dei fatti era appannaggio quasi solo degli uomini”.
Le autrici confermano infatti che, nel lungo lavoro di preparazione, si sono stupite di scoprire quanto l'anima di Adriano fosse femminina e quanto questa fosse in dialogo con la parte maschile di uomo concreto e d’azione. E aggiungono: “In questo spettacolo si è prediletto parlare e incontrare l'essenza di Adriano, il seme che aveva nel cuore e da cui sono sbocciati i frutti che sappiamo, specchio stesso del suo animo perché in esso erano racchiusi gli intenti. Questi semi possono accomunarci con lui, anche se non siamo imprenditori, politici o economisti, poiché forse quei semi affondano le loro radici in ciò che accomuna tutti noi e ci rende simili, fratelli e sorelle”. Un’opera quindi che non si limita al mero racconto dei fatti legati alla storia di Adriano, ma letteralmente trasporta gli spettatori coinvolgendoli in un viaggio verso l’essenza e il cammino evolutivo di un uomo che ha significato tanto sia per l’economia sia per la cultura italiana e non solo.
“Abbiamo fatto un lungo lavoro di studio” continuano Giulia e Gloria, “durante il quale siamo state nei luoghi dove Adriano ha vissuto e operato e abbiamo avuto l’opportunità di entrare in contatto con varie figure di spicco legate a Olivetti. Innanzitutto l’esperto Alberto Peretti, filosofo e profondo conoscitore di Adriano che ci ha donato la sua preziosa e continuativa collaborazione, Beniamino De’ Liguori Carino, nipote di Adriano, e Gastone Garziera ex dipendente della Olivetti che ha contribuito a sviluppare la “Programma 101”, considerata il primo personal computer della storia”. L’apprezzamento del pubblico è stato notevole e i complimenti alla bellezza dell’opera e alla bravura delle attrici espressi dagli spettatori durante lo spazio finale dedicato al dialogo aperto, sono poi proseguiti sui social.
“Il termine utopia è la maniera più comoda per liquidare quello che non si ha voglia, capacità o coraggio di fare. Un sogno sembra un sogno fino a quando non si comincia da qualche parte, solo allora diventa un proposito, cioè qualcosa di infinitamente più grande”
Adriano Olivetti
Chi è Adriano Olivetti
Nasce a Ivrea l’11 aprile 1901, primo di sei fratelli. Dopo gli studi, l’apprendistato nell’azienda paterna come operaio, il viaggio negli Stati Uniti dove visitò un centinaio di fabbriche ed entrò in contatto con la filosofia fordista, nel 1932 viene nominato direttore generale. Ciò rese possibile il pieno dispiegamento della sua visione innovativa. Olivetti sviluppò e applicò una concezione avanzata di gestione dell’impresa, della cultura e della società, con al centro la persona e la sua comunità affermando la centralità del lavoro, il valore della solidarietà e della libertà, il suo tendere al giusto riconoscimento della persona oltre le barriere socioeconomiche. Il suo progetto di riforma sociale in senso comunitario, articolato attorno all’identità tra progresso materiale, efficienza tecnica ed etica della responsabilità, è oggi riconosciuto come uno tra i modelli più attuali e avanzati di sostenibilità. Varie tappe della sua vicenda imprenditoriale ben dimostrano la sua originalità, tra cui la costituzione dei Consigli di gestione negli stabilimenti di Ivrea nel 1948, per molti anni unico esempio in Italia di organismo paritetico con poteri consultivi di ordine generale sulla destinazione dei finanziamenti per i servizi sociali e l’assistenza. Oppure la riduzione dell’orario di lavoro da 48 a 45 ore settimanali, a parità di salario, avvenuta nel 1956 in anticipo sui contratti nazionali di lavoro, con i sabati liberi e tre settimane di ferie estive. Il 27 febbraio 1960 morì all’improvviso sul treno Milano-Losanna colpito da una trombosi cerebrale.
Compagnia teatrale “QUELLE2Lì”
Giulia Cammarota, classe 1990, è nata e vive a Torino. Diplomata in tre scuole: Liceo Artistico Renato Cottini, Scuola di Teatro Galante Garrone di Bologna e Scuola di circo contemporaneo Cirko Vertigo dove si specializza nella disciplina di filo teso. Diverse sono le esperienze artistiche lavorative tra cui la partecipazione al Fringe Festival di Edimburgo, la collaborazione con la compagnia Mulino ad Arte nello spettacolo “Il medico per forza” di Molière (regia di Marco Cavicchioli), l'esperienza del circo classico itinerante con il circo Acquatico Bellucci, l’attività nella squadra di marionettisti di Maurizio Lupi.
Gloria Cuminetti, classe 1989, è originaria di Albino (BG) e vive a Torino. Dopo il diploma presso il Liceo Socio-Psicopedagogico ha iniziato gli studi di Psicologia, interrotti per diplomarsi presso l'Accademia del Teatro Stabile di Torino diretta da Valter Malosti. Attualmente si sta formando come counselor presso la Scuola di Counseling Umanistico-Spirituale tracciando, con questo percorso, un ponte che unisce il mondo dell'arte a quello della psicologia e della spiritualità. Ha alle spalle varie esperienze artistiche lavorative quali, ad esempio, la collaborazione con la compagnia “The Kitchen Company” diretta da Massimo Chiesa ed Eleonora D’Urso, l’attività di recitazione e ricerca sugli strumenti dell'arte dell'attore nella compagnia di stampo Grotowskiano LabPerm, di Domenico Castaldo, la collaborazione con la compagnia teatrale Klimax Studio, impegnata nel teatro per ragazzi in lingua inglese.
Per un ecosistema territoriale capace di influenzare le politiche della regione
Bordeaux è diventata la capitale mondiale dell’Economia Sociale Solidale, un riconoscimento forte che corona una dinamica proattiva del territorio. Ecco alcuni elementi di contesto per comprendere meglio cosa significa e le opportunità offerte da questa nomina.
Il 2020 è stato segnato da una forte svolta politica nella città di Bordeaux. Dopo oltre 70 anni è stata eletta una coalizione di sinistra guidata dall’ecologista Pierre Hurmic. Consapevole che la transizione ecologica è strettamente legata alla giustizia sociale e al dinamismo economico del territorio, Hurmic ha fatto dell’ESS un asse importante della sua politica. Per questo, ha assunto Timothée Duverger come consulente tecnico nel suo team: il direttore della cattedra TerrESS è il principale architetto di un vero ecosistema d’ESS all’Università di Scienze Politiche di Bordeaux.
L’ecosistema ha una componente sulla formazione, sia iniziale che professionale e forma giovani studenti attraverso un master biennale che comprende un’associazione di sensibilizzazione all’ESS (ESSplicite) e una SCIC (Cooperativa di interesse collettivo) che consiglia e assiste le strutture nel loro approccio (Acc’ESS). Un’altra componente è il master esecutivo (formazione continua) e corsi di formazione per funzionari eletti/tecnici degli enti locali. Una terza componente riguarda la ricerca-azione, che mira a fornire agli attori alcuni strumenti per promuovere iniziative e mettere in evidenza i contributi dell’ESS in modo che possano essere inclusi nel dibattito pubblico. È anche all’interno di questo ecosistema che si terrà la riunione annuale del RIUESS (la Rete Inter-universitaria dell’ESS), dal 1 al 3 giugno 2022.
Questa dinamica non si ferma qui, poiché molte altre personalità si stanno mobilitando affinché l’ESS guidi le politiche della regione, da Bordeaux alla Nuova Aquitania. Citeremo qui solo due esempi per illustrare questo movimento a diverse scale.
In primo luogo, l’iniziativa di Stéphane Pfeiffer, secondo vicesindaco, che ha fatto votare durante l’estate un regolamento d’intervento per facilitare e inquadrare l’entrata della comunità nelle Cooperative di interesse collettivo del territorio. In secondo luogo, (la rete degli enti locali per l’economia solidale). È in questo senso che è stato firmato un accordo quadripartito tra la città, Bordeaux Metropole, il Consiglio Dipartimentale della Gironda e la Nuova Regione Aquitania.
Questo accordo unico e storico in Francia dimostra una forte volontà di cooperazione e l’ascesa dell’ESS nella regione. Ed è ciò che ha portato la città di Bordeaux ad essere nominata alla presidenza del GSEF (Global Social Economy Forum). La città ha indicato che vuole "continuare le missioni fondamentali del GSEF", che prima aveva sede a Seul, in Corea del Sud. L’obiettivo è che la ricerca e l’attività tematica della rete alimentino il processo decisionale e influenzino le relazioni di potere internazionali, facilitando il dialogo tra i governi locali dei diversi continenti presenti nell’organizzazione. Le quattro autorità locali hanno anche chiesto alla prefettura della Nuova Aquitania di ospitare il Forum Mondiale dell’Economia Sociale nel 2025.
Infine, questo fa parte di un contesto più ampio e solleva questioni reali. Sulla scena internazionale, diversi eventi si svolgeranno nel 2022: la 110ma conferenza dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro avrà come tema l’ESS per il lavoro dignitoso e il gruppo di lavoro che il GSEF sta conducendo con l’ONU dovrebbe portare a un piano di azione intorno all’ESS. In un momento in cui la Francia assumerà la presidenza dell’UE, questi diversi elementi sono tempestivi per promuovere e sostenere grandi orientamenti, sia in Europa che a livello internazionale.
Di Martin Georges , ESSplicite, Bordeaux
(Traduzione a cura della RIES)