Comuni trasformativi, una sfida possibile

Alle elezioni dello scorso nove giugno il nostro Presidente Matteo Rossi è stato eletto Sindaco del Comune di Bonate Sopra. Gli abbiamo posto tre domande sul rapporto tra enti locali ed economia solidale

DessBg. Buongiorno Matteo, dal tuo nuovo osservatorio di primo cittadino di Bonate Sopra ti vogliamo chiedere se e in che modo i Comuni possono operare per favorire l’economia solidale.

Matteo Rossi. Gli enti locali rappresentano un tassello importante per promuovere l’economia sociale e solidale.. Possono innanzitutto contribuire ad allargare lo spazio economico, culturale e politico dell’Ess. Faccio alcuni esempi. Ci sono beni che i Comuni acquistano per i quali basta scegliere di indirizzare le proprie scelte in base a principi del commercio equo. Stesso discorso vale per i servizi, dove si può scegliere di non stare nelle regole del codice degli appalti e del libero mercato preferendo quello del terzo settore e la co-progettazione. Infine, è importante fare rete, ad esempio in realtà come Agenda 21 dove gli enti locali lavorano insieme per la transizione ecologica.

DB. Negli ultimi anni come DessBg abbiamo spinto molto sul tema delle comunità energetiche rinnovabili e solidali. Come consideri l’evolversi di questo strumento?

MR. Lo vedo positivamente per quel che riguarda la lettera R, ovvero energie rinnovabili, perché oggettivamente stanno crescendo gli investimenti in questa direzione, a volte anche nei luoghi sbagliati, come nei campi anziché sui tetti. Sulle lettere C e S, comunità e solidarietà, partecipazione e interventi sulle povertà energetiche, credo che dopo questa prima stagione serva rafforzare l’attenzione, perché in molti si stanno affidando ai pochi che hanno il know-how utile a queste iniziative con scarsa attenzione ad intervenire sui regolamenti. Bene che il treno sia partito e che si mettano in circolo Kilowatt puliti, ma l’asticella iniziale era più alta, non dimentichiamocelo.

DB. Agli enti locali spetta la programmazione del proprio territorio. Come tenere insieme questa funzione con i principi della transizione ecologica?

MR. Azzerando il consumo di suolo, favorendo la riqualificazione delle aree dismesse e, laddove possibile, rigenerando le aree agricole e naturalistiche. Ma la programmazione non è solo quella urbanistica, c’è anche quella sociale, proprio alla vigilia dei nuovi piani di zona che necessitano una riflessione sulle povertà, o quella scolastica, dove le reti delle Ess, con le esperienze dei territori educativi, ci offrono numerosi spunti e buone pratiche a cui ispirarci. Il compito di un Comune, in fondo, è quello di provare ad agire un modus operandi trasformativo nei diversi aspetti della vita amministrativa, senza rinunciare a fare rete con soggetti diversi con i quali rilanciare la dimensione politica dell’economia solidale. Amministrare, in definitiva, è una sfida profondamente politica.

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