Oltre 60 sindaci e assessori tra i partecipanti in presenza al primo convegno del Dess Bg:
una filiera locale per ridare energia al nostro territorio
Venerdì 6 maggio 2022 sala piena per il primo appuntamento del ciclo di convegni sulle Comunità Energetiche Rinnovabili organizzato dal Distretto di Economia Sociale Solidale bergamasco (Dess Bg) in collaborazione con la Provincia di Bergamo e Confcooperative ed il supporto tecnico di Ceress srl.
Oltre 100 partecipanti in presenza presso l’Auditorium Olmi in via Sora, con numerosi Sindaci e assessori di amministrazioni comunali, nonché esponenti politici di Provincia, Regione e Parlamento e altre aziende operanti nel settore. Almeno altrettanti gli utenti connessi in streaming che hanno potuto seguire l’evento attraverso la pagina Facebook del Dess Bg e il canale YouTube della Provincia di Bergamo.
Accanto ad una platea di livello istituzionale, elevata anche la qualità dei relatori chiamati a presentare e confrontarsi attorno al tema delle Comunità Energetiche Rinnovabili, strumento nuovo e cruciale per il futuro economico, ambientale e sociale del Belpaese, come suggerisce il titolo del Convegno: “Quale energia per il territorio? Comunità Energetiche Rinnovabili”.
I relatori e le relatrici
Confronto fra esponenti locali, regionali e nazionali
Ad aprire la rassegna di interventi ci ha pensato Matteo Rossi, Presidente del Dess Bg, che, dopo aver invitato a considerare l’attuale situazione geopolitica come un’opportunità per accelerare le azioni amministrative verso la realizzazione delle Comunità Enegetiche Rinnovabili, ha spiegato i due obiettivi alla base del ciclo di convegni: comprendere efficacemente l’utilità delle Cer e preparare il territorio con un intreccio di alleanze solide e virtuose.
Ed è proprio sulla conoscenza del territorio che ha posto l’accento Gianfranco Masper, consigliere provinciale a cui la Provincia di Bergamo ha affidato la gestione specifica dell’ambiente e delle comunità energetiche. Secondo Masper il ruolo degli enti locali è estremamente importante, potendo già attivarsi per la realizzazione delle comunità energetiche rinnovabili a prescindere dai decreti legislativi - ad oggi non ancora disponibili - anche solo verificando sul proprio territorio quanti sono gli impianti attivi.
Risvolti altrettanto pratici quelli considerati da Marco Bolis della Camera di Commercio, secondo il quale, oltre ai vantaggi per i cittadini e ai benefici ambientali, le Cer possono costituire uno strumento profittevole anche per le aziende. Tuttavia, per poter renderle realmente efficaci, Bolis individua alcune esigenze: procedure semplificate, competenze qualificate, certezza delle tempistiche, dei contributi e delle agevolazioni.
L’importanza della costituzione di una rete di interazioni tra i diversi attori del territorio (Amministrazione pubblica, tessuto produttivo, società civile e Università) è stata sottolineata anche da Elisabetta Bani, prorettrice dell’Università di Bergamo, che proprio a partire dalla funzione della terza missione ha formalizzato una convenzione tra l’Ateneo e il Distretto di economia sociale e solidale bergamasco.
Sia la senatrice Alessandra Gallone che il senatore Paolo Arrigoni, entrambi della Commissione Ambiente del Senato, hanno puntato i riflettori sull’esigenza di un cambio di paradigma, scendendo nello specifico per presentare i dati relativi ai contributi e agli incentivi destinati allo sviluppo delle cer nei comuni italiani.
Dopo i due interventi riguardanti il quadro istituzionale, è toccato al prof. Giuseppe Franchini del Dipartimento di Ingegneria e Scienze Applicate dell’Università di Bergamo presentare una precisa e organica relazione di carattere tecnico-scientifico. Attraverso alcuni grafici Franchini ha mostrato le statistiche che le percentuali con cui vengono utilizzate le energie rinnovabili ad oggi. Le comunità energetiche risolvono le limitazioni del fotovoltaico di non sprecare gli esuberi di energia prodotta.
Gli attori coinvolti sono tanti e dalla loro efficace interazione può nascere una opportunità per costruire filiere territoriali.
Andrea Brumgnach, vicepresidente di Italia Solare, associazione nazionale di promozione sociale che comprende ben 800 realtà del settore tra operatori, produttori e distributori di energie rinnovabili, ha approfondito ulteriormente i concetti tecnici e le richieste interpretando in particolare il punto di vista degli operatori economici impegnati nelle rinnovabili, che saranno chiamati a calare nel territorio tutto il potenziale previsto dalle Cer, legato a doppio nodo al Pnrr.
Nella seconda tornata di relatori il focus è passato dal nazionale al locale con la sessione dal titolo: “Il ruolo delle comunità locali e l’impegno del territorio”, coordinata sempre dal direttore di InfoSOStenibile Diego Moratti.
Uscire dagli approcci ideologici e orientarsi alla capacità di concretizzare le comunità è stato l’incipit dell’intervento di Lucio Moioli, segretario generale di Confcooperative Bergamo.
Confcooperative guarda con alto livello di attenzione alle energie rinnovabili perché condivide il concetto di comunità, quale dimensione mutuale non orientata al profitto ma alla condivisione. Di estremo interesse gli interventi di innovazione operativa che diventano anche innovazione sociale, per moltiplicare gli impatti sul territorio e combattere la povertà energetica.
Il punto di vista di Gianluigi Piccinini, imprenditore di lungo corso del settore dell’energia e fondatore Ceress srl, ha evidenziato come la missione di un operatore come Ceress sia quella di portare innanzitutto la cultura delle Comunità Energetiche Rinnovabili sul territorio. Le Cer sono l’unico modo serio di ridurre le bollette nel breve come nel lungo periodo, oltre ad aiutare l’ambiente. Sono il modo migliore per una gestione efficiente dell’energia prodotta da fonti rinnovabili, per questo l’inizio di una Cer annovera la realizzazione di un impianto fotovoltaico.
Importante in ogni caso sia la figura del Prosumer (produttore e consumatore) ma collegato alla figura dei consumer, vale a dire coloro che pur non realizzando un impianto fotovoltaico possono aderire alla comunità e aumentare il consumo di energia rinnovabile a discapito di quella fossile: un meccanismo che viene premiato da importanti incentivi economici.
Lucio De Luca, vicepresidente di Anci Lombardia, ha sottolineato come il termine di comunità vada oltre il significato giuridico di comune, perché raccoglie dentro di sé il concetto di vivere il territorio e il concetto di relazione. Le comunità energetiche rinnovabili rappresentano un processo di ingegneria relazionale al fine di unire il concetto di sussidiarietà con quello di identità territoriale.
Elena Ferrario, presidente Legambiente ha infine ampliato l’acronimo aggiungendo la S: CerS come Comunità Energetiche Rinnovabili Solidali, portando l’esempio del quartiere di Napoli est in cui grazie ad un bando è stato installato un impianto in grado di fornire energia pulita per 40 famiglie in una zona ad alta densità di povertà energetica. Le Cers quindi come lotta ai cambiamenti climatici, aspetto educativo dei consumatori, ma anche per combattere le disuguaglianze sociali.
Conclusioni di Provincia di Bergamo e Regione Lombardia
Il Presidente della Provincia di Bergamo Pasquale Gandolfi ha fortemente voluto che la Provincia diventasse protagonista di questa proposta sul nostro territorio. Una proposta che unisce concretezza e attività economica ma parafrasando il titolo del convegno, “Quale energia per il territorio?”
richiama una energia non solo elettrica ma anche relazionale. Fare squadra è prioritario in questa partita e i Sindaci sono i primi attori per coinvolgere le imprese e i cittadini. Gandolfi vede la Provincia come motore attivo e propulsivo di queste progettualità e la ampia risposta da parte delle amministrazioni comunali dimostra l’attenzione e presuppone la creazione di uno staff di progettazione specifico, legato alle tematiche del Pnrr e allo studio delle comunità energetiche, con personale e professionisti messi a disposizione da Regione e Provincia.
Il Consigliere di Presidenza di Regione Lombardia Giovanni Malanchini, richiama l’obiettivo di realizzare e supportare in Lombardia 6000 Comunità Energetiche Rinnovabili, sostenendo che abbiamo molto meno tempo di quello che pensiamo. Malanchini ricorda che oltre alle risorse messe a disposizione dal Pnrr ci sono quelle di Regione Lombardia del Programma operativo regionale che potrebbe in futuro essere ulteriormente aumentato e rifinanziato. Già oggi infine è costituito un soggetto dedicato alle Comunità energetiche regionali lombarde, pronto a supportare tutte le esigenze del territorio e fornire consulenza tecnica in una logica di aggregazione ampia.
Matteo Rossi e Gianfranco Masper, ringraziando gli autorevoli ospiti e il numeroso pubblico, rinnovando la disponibilità come Dess Bg e come Provincia a supportare i soggetti che intendono approfondire e lavorare sull’argomento, danno appuntamento a tutti per il 6 giugno alle 17:30 a Treviglio per il secondo convegno dedicato.
Slide del convegno di alcuni relatori:
Giuseppe Franchini, Transizione ecologica ed energetica. L'opportunità energetica delle cer nell'ambito del Pnrr
Andrea Brumgnach, Italia Solare, un esempio pratico
Lucio Moioli, Comunià Energetiche Rinnovabili. Il ruolo delle comunità e l'impegno del territorio
Gianluigi Piccinini, Ceress. Come ridurre le bollette e aiutare l'ambiente
E' possibile vedere la registrazione dell'intero convegno sul canale YouTube del DessBg.
Qui il link del video.
Rassegna stampa Eco di Bergamo:
8 aprile, "Crisi energetica. La Provincia gioca la carta Comunità"
8 aprile, "In campo il DessBg <<Ora vinciamo insieme questa sfida>>"
5 maggio, "Energia, la chance delle Cer: convegno domani in Provincia"